Sinossi
Prendersi il tempo, celebrare il silenzio.
Fende il Samurai a tempo di un respiro, il pubblico si sincronizza in una risata di sollievo.
L'arte della spada giapponese e il mistero della magia si uniscono alla ricerca dell'equilibrio tra realtà ed immaginazione.
Momenti di severa perfezione si alternano ad una tagliente ironia pronta a ricordarci la natura errante dell'essere umano.
Backstory
Lo spettacolo, è un omaggio al legame con mio padre che ha scelto il nome Daigoro, che in giapponese significa: Luce perenne nell’anima
“in modo che il tuo cammino sia sempre illuminato e possa essere d’esempio per chi è al buio"
Deriva da un manga "Lone Wolf and Cub" al quale lo spettacolo si è ispirato.
Il manga racconta la storia di Ogami itto, un samurai esiliato che insieme a suo figlio Daigoro viaggio il Giappone in cerca di vendetta.
Itto durante questo viaggio protegge e insegna a suo figlio il significato della parola Onore, creando un legame indissolubile tra padre e figlio.
​
L’artista come Ronin (samurai senza padrone)
Essere samurai non è solo dimostrare la propria abilità con la spada, è uno stile di vita, un modo di vedere il mondo, una ricerca profonda di qualcosa che si ha dentro.
Esattamente come nella Via del samurai, L’artista cerca, scava e ascolta le sue emozioni e quelle delle altre persone, vedendo il mondo attraverso occhi diversi.
Vaga come un lupo solitario, per seguire La Via e quello in cui crede, per scoprire cosa significa essere liberi.
In questo spettacolo si è scelto di risvegliare questa antica figura del samurai e portarla nell'era moderna dove si è dimenticato il significato della parola Onore.
All’artista il compito di risvegliare gli animi delle persone e ricordarci che ci sono altri modi di vivere.